Transformation
TRANSFORMATION BY FRANCESCA GALLIANI
23 gennaio – 31 marzo 2015
La Galleria d’Arte Maggiore ha scelto la splendida cornice di Palazzo Isolani a Bologna per presentare illavoro di Francesca Galliani in una preview esclusiva, dal 23 al 29 gennaio in occasione di Artefiera.
Le opere selezionate per la mostra, che poi si sposterà nelle sale della Galleria fino al 31 marzo, vedono nel tema della “trasformazione” un vero e proprio fil rouge, declinato attraverso fotografie che spaziano dalla dimensione geografica – con un omaggio alla città in cui risiede, New York – a quella umana per arrivare a tematiche sociali di grande attualità, come la violenza sulle donne e i diritti dei transgender. La trama urbana offre quindi il soggetto e l’ispirazione per la sua fotografia: i landmark della città ma anche le persone stesse che la abitano vengono letti dall’obiettivo di Francesca Galliani con intensa e evocativa partecipazione, marcandone le trasformazioni, in un dialogo intimo tra l’autrice, il soggetto e lo spettatore. Manipolando le immagini fotografiche, l’artista inserisce inoltre nei suoi lavori elementi di pittura, scritturae collage, trasformando ogni incontro in un romanzo, narrato“senza pregiudizio e senza glorificazione”.
Per Francesca Galliani la fotografia è un’espressione d’arte e di comunicazione: non è una registrazione del tempo, ma piuttosto un diario di metamorfosi continue. Le sovrapposizioni di immagini e tratti – tipici della sua produzione – trovano radici nella formazione dell’artista alla Corcoran School of Art di Washinghton DC dove ha potuto sperimentare le più varie tecniche espressive, consolidando così le sue radici, influenzate dall’amore per artisti come Mapplethorpe, Rauschenberg e Witkin.
La manipolazione dell’immagine è il suo marchio: alla fotografia si accompagnano interventi pittorici, collage e parole, completandosi a vicenda, come in un diario d’artista o uno scrapbook di impressioni fugaci; in questo modo, la fotografia si trasforma in un linguaggio autonomo in cui riemergono le sensazioni tattili dei corpi, della pellicola, dei ricordi. Con le opere presenti in mostra si entra nella dimensione del viaggio, con un omaggio a New York, la città che ha permesso all’artista di sperimentare fin da subito un cuore pulsante di libertà, energia e tolleranza. È proprio a quella New York che ha fatto la storia e che oggi sta svanendo che Francesca Galliani paga tributo, fotografando luoghi come l’Holiday Cocktail Lounge, locale celebrato dalla musica e dalla letteratura e che adesso non esiste più: le sue fotografie diventano allora testimonianze, attestazioni di esistenze che andrebbero perdute. Nei suoi collage ci sono muri tappezzati di poster, edifici e ponti iconici: la trama urbana si interseca alle immagini dei maestri della storia dell’Arte, il nuovo si incrocia con il vecchio, in un ciclo di inaspettate corrispondenze.
Con gli occhi di chi accoglie il cambiamento e la trasformazione come momenti di un eterno ciclo, si legge la serie dedicata ai ritratti transgender, protagonisti oggi di un momento storico politicamente rivoluzionario, paragonabile alla rivola di Stonewall al Greenwich Village nel 1969 che ha spianato la via per i diritti gay negli Stati Uniti. Ancora una volta la trasformazione è quindi al centro del lavoro di Francesca Galliani, declinato in questo caso attraveso il punto di vista non solo del corpo ma anche delle conquiste dei diritti umani. L’attenzione per il sociale è sempre molto forte nelle opere dell’artista, come è testimoniato dai ritratti dedicati al tema della violenza sulle donne che completano la mostra. Esteriorizzando le diverse emozioni nate come conseguenza dell’abuso sia fisico che mentale, questi ritratti riescono a far emergere con grande forza evocativa il trauma interiore che ne deriva.
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