IL MONDO INTORNO A ME

Mostra Fotografica di Teresa Acacia Peyrani

31 Maggio    29 Giugno 2025                                      

Sala Ferrario  Fondazione Villa Bertelli    Forte Dei Marmi 

La mostra sarà inaugurata il 31 maggio in mattinata (10.30/13.30)

e sarà visitabile fino al 29 giugno 2025.

Vi aspettiamo per un’esperienza unica che invita alla riflessione

e alla contemplazione e per un brindisi con l’artista.

Orari:  Lunedì – Domenica dalle 16 alle 19

 

 

Fondazione Villa Bertelli è lieta di ospitare la mostra fotografica “Il mondo intorno a me“, un’esposizione che presenta circa venticinque opere fotografiche in FineArt di Teresa Acacia Peyrani. La mostra si propone di esplorare le profondità dell’esperienza umana, rivelando l’intima relazione tra il visibile e l’invisibile attraverso ogni frammento di narrazione. Le fotografie di Teresa Peyrani, esposte in eleganti cornici bianche, si legano a spazi intimi e quotidiani. Come scrive nel testo critico Alessia Locatelli: “la luce silenziosa filtra da una finestra, creando suggestioni sospese nel tempo e nello spazio. Sedie in penombra, bicchieri abbandonati e tavoli vuoti diventano simboli di un banchetto appena esaurito, evocando l’assenza come elemento centrale dello scatto e della sua riflessione”. Una fenomenologia visiva quella realizzata da Teresa Acacia Peyrani che invita lo spettatore a riflettere sulla fugacità della vita e sull’importanza di celebrare i piccoli, ma preziosi, momenti di gioia.

 

 

Echi di eleganza.

Un’odissea visiva nell’universo della borghesia

di Alessia Locatelli

Il mondo intorno a me

Per questa mostra ero partita dall’idea di una mia narrazione generale autobiografica attraverso le immagini. Mi accorgo invece che il filo del racconto ha toccato l’arco di una ventina d’anni, vissuti a Forte dei Marmi, sfiorando luoghi, eventi e particolari, autobiografici sì, ma comuni a una cerchia di persone, conoscenti e amici, innamorati del Forte, dove ritornano ogni anno, da sempre, seguendo il richiamo della nostalgia. Uso la macchina fotografica, in questi ultimi anni sostituita addirittura dall’iPhone, per una maggior facilità, come una tavolozza con la quale costruire le mie immagini, anche prive dell’esattezza fotografica, ma sfumate dal sentimento e dal ricordo. Teresa Acacia Peyrani

Nel vasto e sfaccettato panorama della società contemporanea, dove le sfumature di classe si intrecciano in un intricato arazzo di esperienze e aspirazioni, si muove una figura che con curiosa attitudine osserva e registra con grande attenzione i luoghi, gli eventi e il divertimento della classe sociale dentro cui si muove. Esattamente come accadde per Jacques Henri Lartigue, il cui obiettivo ha catturato l’effervescenza della vita aristocratica con una leggiadria consapevole, anche Teresa Acacia PeyraniDeda per famigliari e amici si misura in un’interpretazione visiva del mondo che si muove attorno a lei, trasformando momenti fugaci in istantanee che raccontano energia, vita, luoghi e natura che le sono maggiormente famigliari.

Il lavoro fotografico di Deda Peyrani si snoda a partire da suggestioni che, nelle sue immagini, diventano racconto di un’esplorazione multidimensionale della società dentro cui si muove, esattamente come il pittore e fotografo francese nel primo Novecento. Lartigue registra visivamente i divertissement e le modalità culturali dell’alta società francese. Le sue fotografie contrappongono spesso l’eleganza delle dame nei loro abiti da cerimonia e fugaci momenti di rituali personali e sociali, a scene di vita intima e accogliente: rivelando così una società in transizione (e in bilico) tra i residui di una tradizione aristocratica che rapidamente cede il passo alla modernità. Come per Deda, l’occhio acuto di Lartigue incapsula il delicato equilibrio tra performance e autenticità nella vita sociale sovvertendo la nozione di fotografia documentaria. Teresa Acacia Peyrani compie, nel secolo successivo, lo stesso passaggio di concetto. Le sue non sono immagini che registrano in maniera documentale le dinamiche della società, ma piuttosto un commento dinamico su come la “società” stessa costruisca la propria identità attraverso rituali e modalità conviviali. Deda, a differenza di Lartigue, dal suo punto di osservazione privilegiato coglie con sagacia la fine e l’assenza. E trasforma quelle che avrebbero potuto essere rappresentazioni sterili e manieristiche in immagini cariche di emozione, ironia – e perché no nostalgia – invocando il rapporto sfuggente e continuo tra il desiderio individuale e la maschera pubblica. In questo modo, il lavoro riflette una tensione cruciale all’interno della società: la dinamica sempre presente tra “autenticità e spettacolo performativo”

E’ così che gli scatti di Teresa Acacia Peyrani trascendono dall’essere semplici istantanee e si impegnano in una meditazione filosofica sulla natura fugace del tempo e sulle realtà costruite dell’esistenza sociale. Un tema forte su cui si compone la struttura delle circa venticinque immagini esposte in mostra presso Villa Bertelli dal titolo “Il mondo intorno ame”. Fotografie che si legano ad ambienti intimi, in cui la luce arriva silenziosa da una finestra per creare suggestioni sospese nel tempo e nello spazio: sedie in penombra, bicchieri abbandonati, tavoli vuoti, simbolo di un banchetto appena esaurito…Quasi una metafora sociale. Come citava il compianto Luca Beatrice: “Ogni sua fotografia è strutturata come uno Still Life, omaggio alla tradizione pittorica italiana, all’interno della quale piante, oggetti, mobili, libri assumono un ruolo fondamentale nella costruzione dell’immagine

Un secondo nucleo in mostra omaggia la costa Toscana di Forte dei Marmi, così cara a Deda. Le spiagge, come lo storico “bagno Irene”, le geometrie articolate delle cabine sul mare, le barche al tramonto e i giochi in pineta, si mescolano alla narrazione di una vita sociale intensa; come accade per la foto che raccontano con grande ironia le dinamiche dei vernissage e, in questo caso, della Biennale d’Arte di Venezia.

In questo viaggio attraverso oggetti, paesaggi e luoghi della vita, Deda Peyrani si fa portavoce di un’estetica che trascende il mero atto di immortalare. Ogni scatto diventa un palcoscenico su cui si dispiegano le tracce effimere delle drammaturgie quotidiane di ogni interazione sociale, dove il tempo sembra sospeso e l’attrattiva è un imperativo. La sua narrazione visiva, seppur priva di tecnicismi fotografici, si nutre di una sensibilità acuta, capace di cogliere l’essenza di un mondo che suscita meraviglia.

Ma Deda offre agli occhi dei visitatori ancora un atto in più: con sagacia, intelligenza e capacità di osservazione cattura il momento dell’abbandono, in cui il vuoto si fa denso, manifestando così il paradosso affascinante della fotografia: l’assenza come elemento della centralità dello scatto e della riflessione. Le immagini – apparentemente statiche – raccontano storie di presenze evanescenti, di risate che riecheggiano nel silenzio e di conversazioni che si sono dissolte ma che ancora restano sospese nell’aria. Una tazzina abbandonata sul tavolino, con il suo residuo di caffè ormai freddo, diventa un simbolo eloquente di ciò che è stato e di ciò che resta. Non è solo un oggetto, ma assurge a simulacro, a testimone silenzioso di un evento collettivo, di sguardi incrociati e di convivialità condivisa. Momenti capaci di nutrire non solo il corpo, ma anche l’anima. Nelle stampe si evoca l’immagine di volti sorridenti e di gesti affettuosi che permangono nell’immaginazione, benché oramai svaniti. L’assenza si fa tangibile: anche quando i soggetti sono le persone, quello che si percepisce in mostra è l’eco di esperienze vissute, di legami tessuti e poi sciolti in un tempo che diventa misura, delle relazioni e di noi stessi. In questo contesto la fenomenologia visiva, attuata da Teresa Acacia Peyrani, si manifesta con l’intima relazione tra ciò che è visibile e ciò che è invisibile. Tracce che Deda raccoglie e conserva nei suoi device. Ogni elemento nell’inquadratura diventa un indizio, un frammento di narrazione che invita lo spettatore a una riflessione che va ben oltre la scena immortalata. Una fotografia che rinnova l’invito a esplorare le profondità dell’esperienza umana.

In questo affascinante gioco di specchi, l’osservatore diventa egli stesso un narratore, un custode di memorie che coglie l’incanto dell’epoca che sta vivendo, attraverso la sua esperienza unica e personale. Così come Lartigue che si diverte a immortalare l’ineffabile leggerezza dell’essere, anche Teresa Acacia Peyrani eternizza ogni attimo in un’opera d’arte che invita a riflettere sulla fugacità della vita e sull’importanza di celebrare i piccoli, ma preziosi, momenti di gioia.

NOTE BIOGRAFICHE

Teresa Acacia Peyrani, pavese di nascita, vive e lavora a Torino. Madre di tre figli, è artista fotografa, oltre che giornalista esperta d’arte contemporanea. I suoi lavori sono immagini autobiografiche non fatte per riprodurre semplicemente la realtà che rappresentano, ma per trasmettere suggestioni, stati d’animo, emozioni che prendono la forma di essa.

Tra le mostre cui ha partecipato: Torino 2007. Racconti fotografici”, collettiva alla GAM di Torino 2007; Biennale di Venezia 2011, Padiglione Italia, Sala Nervi, Palazzo delle Esposizioni, Torino; personale “CASA, CASE”, a cura di Luca Beatrice, Spazio Via Giulio, Torino; 2012, personale “Passaggi” 7-14 /11 Spazio Via Giulio, 2012, a Torino durante Artissima; collettiva Donnartista, Galleria Merlino, Firenze, a cura da Marina Volpi ottobre 2013. Partecipazione al Concorso internazionale Celeste Prize, prima nella sezione Fotografie e video segnalata dai membri della Giuria internazionale, Premio Photissima Fair 2013, tra 10 artisti selezionati x esposizione durante Artissima Torino, 2013; personale “Verde insaturo” Ki- gallery, a cura di Fulvio Colangelo, Torino, gennaio 2014; servizio sulla rivista “Forte 100” n. 1, giugno 2014.

 

Per ulteriori informazioni, contattare:

Ufficio Stampa – Villa Bertelli 

Viale Giuseppe Mazzini, 200,

55042 Forte dei Marmi LU 

ufficiostampa@villabertelli.it   0584-787251

Photographer:
Teresa Acacia Peyrani
Location:
Fondazione Villa Bertelli  -  Forte Dei Marmi 
Text:
Curator: Alessia Locatelli
Press Office:
Ufficiostampa@villabertelli.it 0584-787251