Siwa Mgoboza

Text: Mariateresa Cerretelli

SIWA MGOBOZA PDF

MIA Photo Fair, la più importante manifestazione fotografica italiana, per l’edizione 2018 ha deciso quest’anno e per la prima volta di presentarsi al pubblico internazionale con un’immagine emblematica, affidata a un artista. 

Il prescelto, deciso in collaborazione con Lagos Photo Festival , è stato il sudafricano Siwa Mgoboza e l’immagine, emblema del MIA, è un’opera, tratta da una tra le sue serie più celebri, intitolata Les Etres d’Africadia, fotografie straordinarie, vibranti di colori, di simbolismo e di creatività. Gli esseri ibridi che abitano Africadia, invenzione e costruzione del giovane artista venticinquenne, non sono distinguibili per genere, razza, religione o nazionalità ma non per questo rappresentano un’utopia. Sono invece figure immaginarie erette a simbolo di una possibile via per una “terra del futuro”, terra fluida e aperta all’accoglienza e alla comprensione e proprio in questa ibridazione futuribile, tradotta in fotografia, si scatena la potenza creativa di Siwa Mgoboza.

Esponente di spicco delle nuove generazioni artistiche, Mgoboza, figlio di un diplomatico, ha trascorso la sua infanzia in Perù e in Polonia ma tornato a Cape Town per studiare Fine Art all’Università scopre con disappunto che il Sudafrica non è quel paradiso di empatia e di uguaglianza che aveva intravisto da piccolo e, arricchito dalle esperienza di vita acquisite in diverse culture e paesi, comincia a intravedere, se pure inconsciamente, le fonti d’ispirazione del suo futuro d’artista. Africadia diventa così la sua risposta d’arte alla discriminazione e all’emarginazione, una manifestazione di coesistenza d’armonia, una sorta di apertura in contrasto con la globale frammentazione sociale, politica e culturale di oggi. Il giovane talento di Cape Town ha attirato in pochi anni l’attenzione di critici e galleristi che hanno percepito del suo lavoro la grande visione e il profondo contenuto e significato. Infatti è già presente nelle collezioni pubbliche e private internazionali, pluripremiato e nominato Young + African Visual Artist of the Year nel 2015 da Creative Nestlings. Per la costruzione dei costumi dei suoi personaggi ibridi si è ispirato alle sue radici Hlubi, utilizzando il tessuto sudafricano isiShweshwe, come una tavolozza di colori dalle tinte luminose e potenti, una manifattura tradizionale africana dalle trame e dai motivi particolari nati in origine in India per poi molto più tardi diffondersi in Sudafrica attraverso i colonizzatori tedeschi. In questo tessuto di cotone scorre la storia africana sia come simbolo del lavoro degli schiavi sia come mezzo di scambi culturali e commerciali.

I tableaux vivants di Mgoboza alludono a un’Africa incontaminata ma s’ispirano anche a un’Arcadia immaginata dalla mitologia greca e nella ricchezza compositiva riprendono la mitologia greca dipinta da Nicolas Poussin.

Siwa Mgoboza offre una visione di arte africana contemporanea di grande impatto e la sua Africadia,sotto un’apparenza scintillante e teatrale, apre grandi orizzonti e pone molti interrogativi.

Courtesy Semaphore Gallery

Thanks to: MIA Photo Fair

Photographer:
Portrait by Gerda Genis
Artist:
Siwa Mgoboza
Special thanks to:
Courtesy Semaphore Gallery, MIA Photo Fair
Text:
Mariateresa Cerretelli