BLOOMING JAPAN
Fiori e giardini nella fotografia giapponese di fine Ottocento a cura di Moira Luraschi
dal 9 aprile al 22 maggio 2021
29 ARTS IN PROGRESS, Milano in collaborazione con MUSEC, Museo delle Culture di Lugano.
Le fotografie esposte sono esempi eccellenti della cosiddetta Scuola di Yokohama, nata in
Giappone nella seconda metà dell’Ottocento a partire dall’incontro fra la tecnica fotografica
di importazione occidentale e la maestria secolare dei pittori locali. Sono fotografie che non
hanno eguali nel mondo per la raffinatezza della ricerca compositiva e la finissima colorazione
delle immagini.
La fotografia giapponese del periodo Meiji (1868-1912) si è sviluppata in risposta alla necessità
dei primi viaggiatori occidentali di portare con sé un ricordo di un Paese che, in concomitanza
con la riapertura delle sue frontiere, si avviava a una rapida e radicale modernizzazione. Oltre
a rappresentare una preziosa testimonianza documentaria della società giapponese di quei
tempi, la fotografia della Scuola di Yokohama esprime un senso di nostalgia per un meraviglioso
quanto fragile universo esotico, destinato a scomparire all’alba del XX secolo.
L’esposizione si focalizza su fiori e giardini giapponesi. Ad essere protagonista è la natura
e, nello specifico, la primavera – che della natura rappresenta il risveglio e il fiorire: la sua
rappresentazione fotografica è volta ad omaggiare tanto la bellezza effimera dei fiori quanto
quella della vita, in un’ode al presente e all’eterno alternarsi tra morte e rinascita.
Se i giardini sono correlati alla dimensione dello spazio in quanto ricostruzione di un cosmo
in miniatura, il concetto di “fiore” è inteso come fluire del tempo percepito nei suoi minimi
cambiamenti, associati all’alternarsi delle fioriture in una visione del tempo ciclica, tipica
dell’Estremo Oriente, legata al concetto di impermanenza buddhista.
La mostra riunisce una raffinata selezione di trenta opere, tra fotografie giapponesi all’albumina
dipinte a mano e collotipi, risalenti al periodo tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento.
Le opere appartengono alla Fondazione «Ada Ceschin e Rosanna Pilone» di Zurigo, la cui
collezione di fotografie giapponesi dipinte a mano, una tra le più ampie al mondo, è stata
concessa in deposito al MUSEC nel 2012.
Fondazione «Ada Ceschin e Rosanna Pilone»
Costituita nel 2002, la Fondazione Ada Ceschin e Rosanna Pilone ha lo scopo di diffondere
la conoscenza in Occidente delle culture dell’Estremo Oriente. La Fondazione è partner del
MUSEC, che conserva la sua collezione di oggetti dell’Opera di Pechino raccolti da Rosanna
Pilone (donazione) e la sua prestigiosa collezione di fotografie della Scuola di Yokohama
costituita originariamente da Marco Fagioli (deposito). La Collezione giapponese comprende
oltre 10.000 fotografie contenute all’interno di 203 album, molti dei quali con coperte di
lacca finemente decorate, cui si sono aggiunte recentemente oltre 6.000 cartoline giapponesi
di inizio Novecento. Si tratta di una tra le raccolte più ricche al mondo, unica nel suo genere.
Grazie alla varietà dei supporti, delle tecniche e dei soggetti presentati la Collezione è un
elemento fondamentale nello studio dell’iconografia giapponese del periodo Meiji (1868-1912).
29 ARTS IN PROGRESS gallery
Via San Vittore 13, Milano
9 Aprile – 22 Maggio 2021
Orari di apertura: Martedì – Sabato, 11.00 – 19.00
(solo su prenotazione) staff@29artsinprogress.com
Tel. + 39 02 94 38 71 88
Ingresso libero