“FRANCES GOODMAN: UNA FEMMINILITA’ INCONTROLLABILE”

testo di Mariateresa Cerretelli

Frances Goodman Popdam

 

La sua arte si concentra sull’identità della donna contemporanea, sui concetti di bellezza e di desiderio, di ansia e di frustrazioni alimentate da una società governata dai dettami e dalle pressioni dei media e dalle regole dei consumi.

Nata nel 1975 a Johannesburg, Frances Goodman, considerata tra le artiste più interessanti del Sud Africa e conosciuta attraverso mostre collettive e personali in gallerie e musei internazionali, ha presentato a Milano durante Miart, la fiera dell’arte per eccellenza, alcuni tra i suoi lavori più significativi presso la SMAC, la galleria sudafricana che la rappresenta con sedi a Stellenbosch, Cape Town e Johannesburg (www.smacgallery.com). La scultura, uno dei tanti mezzi espressivi che Frances Goodman utilizza, al primo impatto sorprende per la lucentezza e per l’accordo dei colori ma uno sguardo più ravvicinato e attento scopre che i materiali selezionati per costruire, per esempio, i suoi serpenti aggrovigliati seducenti e inquietanti sono infinità di unghie colorate.

Nel comporre la sua arte che spazia dalla pittura alla fotografia o alle installazioni, si serve anche di ciglia finte, perle, orecchini, lustrini e tanti altri oggetti e prodotti e distribuiti dalle industrie e dai saloni dedicati alla bellezza della donna.

L’artista attinge da più linguaggi espressivi e per ogni progetto sceglie il medium più efficace ma in ogni lavoro nasconde una verità e una riflessione vitale.

Qual è allora il messaggio e il significato della sua arte apparentemente bella e patinata ma che, con una osservazione più approfondita incute timore e incertezze?

Penso che viviamo in una società ossessionata dall’apparire dove la bellezza appanna la visione e la comprensione dei problemi più reali e così realizzo lavori dalla superficie accattivante ma con un sottofondo oscuro” chiarisce Frances Goodman.

La sua arte si rivolge al mondo femminile e alla donna della nostra epoca contemporanea. Ma come si presenta ai suoi occhi la società in cui viviamo?

La società capitalista, attraverso l’industria della bellezza con la complicità della pubblicità e dei media, manipola le persone e, più in grande, i popoli più disagiati e più fragili inculcando false aspettative e desideri e necessità, illudendoli così di migliorare il loro status e di sentirsi accettati e più importanti.

Quando decido di sviluppare un soggetto lo approfondisco e mi focalizzo sul ruolo che giocano le donne e nello stesso momento sul loro modo si opporsi a queste illusioni e a questi sistemi oppressivi. Parlo di solito di una femminilità incontrollabile, una femminilità che è pericolosa, sexy, potente e temibile.

Il mio intento artistico infatti è una sfida che ci unisce per raccontare il modo in cui siamo manipolate dall’industria della bellezza per renderci insicure e impaurite ma nello stesso tempo la stessa sfida consiste nella presa di coscienza della propria forza e del proprio potere e credo che le donne possono impugnare quegli stessi strumenti di oppressione e usarli come armi contro i falsi poteri”.

Per Frances Goodman, ogni tecnica serve alla valorizzazione delle sue idee ma soprattutto a trasmettere forza ed energia ai suoi progetti.

A me interessa esplorare il concetto della potenza della femminilità e mi servo di processi e materiali per plasmare oggetti imponenti e seducenti”.

Tra i prossimi appuntamenti di Frances Goodman sulla ribalta internazionale: in Agosto sarà protagonista alla CHART Art Fair di Copenhagen ma già a giugno sarà presente in una collettiva organizzata allo Smithsonian National Museum of African Art di Washington dal titolo I Am…Contemporary Women Artists of Africa. E a marzo del 2020 la Richard Tattinger Gallery di New York è pronta a dedicarle una mostra personale.

 

I want people to question the discomfort they feel when looking at the abject made alluring, to try to embrace this ‘monstrous’ femininity we are taught to fear.”

Frances Goodman

Lip Glitz Series

Using the desiring and desired body as a springboard, Goodman employs the familiar image of a woman’s disembodied mouth in her relief works,Tongue in Cheeky andSnarling Seduction (2019). We recognise these discarnate lips – plump and glossy – from the position they occupy on billboards, movie posters, and in magazine advertisements. They are, in essence, the signifier of the desirable body, the ultimate symbol of suggestive sensuality.

Yet Goodman’s sequinned lips flash and shimmer, refusing to hold their form. By hand-stitching the glittering bits of plastic side-by-side, exploiting their multitude of colours in a painterly manner, the image shimmers and refracts light, decomposing and reconstructing itself before the viewer’s eyes. Both through their suggestive titles and their scale, Tongue in Cheeky andSnarling Seduction draw deeply from their borrowed visual language of the ‘hyper-feminine’, amplifying it to the point that they become disproportionately provocative; almost vulgar.

While the mainstream media tends to reduce a woman to a singular idea or construct, and often to a disembodied body part, mouths are perhaps the most dangerous of these likenesses. They can talk back, they can bite. As much as mouths and lips can exude sensuality, they are also vessels of fury and hunger, threatening to devour.

Text by Fay Jackson

Artist:
FRANCES GOODMAN
Special thanks to:
SMAC Gallery - www.smacgallery.com - Stellenbosch - Cape Town - Johannesbourg
Text:
Mariateresa Cerretelli - Fay Jackson