GIOVANNI CHIARAMONTE

 Realismo infinito

A cura di Corrado Benigni

MILANO

MUSEO DIOCESANO CARLO MARIA MARTINI

 

Dal 16 novembre 2024 al 9 febbraio 2025

  • 40 fotografie ripercorrono due decenni fondamentali (1980-2000) del percorso artistico di Giovanni Chiaramonte, scomparso nel 2023, figura centrale della fotografia italiana degli ultimi decenni, che come pochi altri ha contribuito alla ridefinizione poetico-concettuale dell’immagine del paesaggio contemporaneo.

  • Tre sezioni – Italia, Europe, Americas – compongono un viaggio lungo le origini della civiltà occidentale e lo sviluppo che ha intrapreso nel corso dei secoli.

  • Il titolo, Realismo infinito, fa riferimento tanto alla linea dell’orizzonte, elemento centrale della fotografia paesaggistica, quanto alle molteplici possibilità rappresentative che ogni scenario reca in sé.

Dal 16 novembre 2024 al 9 febbraio 2025, il Museo Diocesano di Milano dedica una mostra a Giovanni Chiaramonte (Varese 1948 – Milano 2023), autore considerato tra i più grandi maestri della fotografia italiana, che con la sua opera ha contribuito come pochi altri alla ridefinizione poetico-concettuale dell’immagine del paesaggio contemporaneo. La rassegna, curata da Corrado Benigni, realizzata con il sostegno di Fondazione Banca Popolare di Milano e Fondazione Fiera Milano e con il contributo di Fondazione Cariplo, celebra l’artista a un anno dalla sua scomparsa, avvenuta il 18 ottobre 2023.

Il percorso espositivo si compone di 40 immagini, suddivise in tre sezioni-capitoli (Italia, Europe, Americas) che ripercorrono oltre due decenni, dal 1980 ai primi anni del 2000, di ricerca intorno ai diversi modi di percepire il paesaggio e la veduta urbana, da sempre al centro della fotografia e della riflessione teorica di Chiaramonte.

Un’esplorazione che si sviluppa lungo i punti chiave della storia e dell’identità occidentale, a partire dall’Italia, il cui paesaggio, che porta i segni di una lunga stratificazione di culture e costumi, diviene la matrice per leggere e comprendere l’intero Occidente, il suo carattere e il suo destino. In un pellegrinaggio che tocca Atene e Roma, passa da Berlino e arriva fino al Bosforo e Gerusalemme, il fotografo ha ritratto le vestigia del Vecchio Continente alla ricerca delle origini della nostra civiltà.

Il viaggio, che si spinge fino agli Stati Uniti e l’America Centrale per rintracciare lo sviluppo del cammino dell’Occidente, legato alla tradizione ma inevitabilmente proiettato verso un futuro differente, diviene al contempo una riflessione teorica sull’atto del fotografare, sulla natura dell’oggetto rappresentato e sull’atto stesso del vedere.

Per Chiaramonte non esiste un punto di vista preordinato per osservare il paesaggio, pensa invece che sia un luogo suscettibile di differenti interpretazioni, che seguono le dinamiche dell’esperienza individuale. Il titolo, Realismo infinito, fa riferimento tanto alla linea dell’orizzonte, elemento centrale della fotografia paesaggistica, quanto alle molteplici possibilità rappresentative che ogni scenario reca in sé.

“Giovanni Chiaramonte – commenta Nadia Righi, direttrice del Museo Diocesano – ha sempre osservato il reale accogliendolo nella sua totalità, libero da ogni preconcetto, pronto ad accogliere l’imprevedibilità dell’esistenza. Per questo le sue fotografie parlano ancora oggi al nostro cuore, e ci aiutano a scorgere nella realtà i segni di qualcosa che va oltre la realtà stessa. È questa la ragione più profonda per cui il Museo Diocesano dedica a questo straordinario maestro della fotografia contemporanea questa mostra a un anno dalla sua scomparsa”.

“La sua arte, da sempre legata a un’esplorazione esistenziale e spirituale, è un ‘testo’ stratificato che narra il lungo e difficile cammino dentro le immagini per costruire un discorso che va oltre la dimensione del racconto del mondo, rivelando piuttosto i fondamenti del vedere umano…”, scrive Corrado Benigni nel testo del libro che accompagna la mostra. “Chiaramonte sa bene che non c’è nessuna armonia nel mondo, nessuna totalità̀, nessuna compiutezza. La sua non è una fotografia consolatoria. L’ultima resistenza – sembra suggerirci – è solo quella dell’immagine che mostrando le cose le fa esistere in una luce nuova, come fa la parola nominandole”.

L’esposizione sarà completata da una sezione curata da don Umberto Bordoni, intesa come un omaggio al contributo di Giovanni Chiaramonte alla realizzazione del Nuovo Evangeliario Ambrosiano del 2011, per il quale la Diocesi di Milano ha commissionato al maestro alcuni scatti che vengono presentati in un’apposita sezione.

In programma una serie di iniziative collaterali, quali incontri di approfondimento sui temi della mostra e sulla fotografia, visite guidate e laboratori didattici per scuole, famiglie con bambini e visitatori adulti.

BIOGRAFIA

Giovanni Chiaramonte (Varese 1948 – Milano 2023) comincia a fotografare alla fine degli anni Sessanta, operando per la ripresa della forma figurativa, seguita alla grande stagione astratta e informale di certe tendenze della Pop Art e dell’Arte Concettuale.

L’immagine di Chiaramonte si genera sin dall’inizio nella tradizione teologica ed estetica di H. U. von Balthasar e della Chiesa d’Oriente, incontrata in P. Evdokimov, O. Clément, A. Tarkovskij, e ha come tema principale il rapporto tra luogo e destino nella civiltà occidentale.

Ha fondato e diretto collane di fotografia per Jaca Book 1980-89, Federico Motta Editore 1990-93, S.E.I. 1994-97, Edizioni della Meridiana 1998-2005, Ultreya 2005-2017.

Per la ventennale collaborazione con riviste e istituzioni nazionali e internazionali, l’Università di Palermo gli conferisce la Laurea honoris causa in Architettura nel 2005. Nel 2006 il prof. Italo Zannier gli assegna il Premio Friuli-Venezia Giulia per la Fotografia. Nel 2010 è presente all’Expo di Shangai con l’opera Nascosto in prospettiva.

Ha insegnato Storia e Teoria della Fotografia allo IULM di Milano, alla Facoltà di Architettura di Palermo e al Master di “Forma” a Milano.

 

ORARI
martedì – domenica, ore 10.00-18.00
Ultimo ingresso ore 17.30
lunedì chiuso

BIGLIETTI: Intero €9, ridotto €7, €23 famiglia (2 adulti + max 4 giovani 7-18 anni)

CONTATTI: T +39 02 89420019; www.chiostrisanteustorgio.it

CATALOGO: Electa Photo

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Photographer:
GIOVANNI CHIARAMONTE
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MUSEO DIOCESANO CARLO MARIA MARTINI - MILANO
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A cura di CORRADO BENIGNI
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